Violenza cieca

scontri_milano

“Una violenza cieca” è la frase che mi ha colpito di più in queste ore di commenti delle varie testate giornalistiche.

Effettivamente ci troviamo di fronte ad un periodo in cui la violenza cieca del neoliberismo sta massacrando interi popoli; in modo subdolo, strisciante, con la disoccupazione, lo sfruttamento, il ricatto del lavoro che non c’è.

Quando poi avvengono questi fatti eclatanti se ne sentono di tutti i colori: sono degli infiltrati, sono dei ragazzini viziati della media borghesia, rovinano le ragioni del movimento, le forze dell’ordine li hanno lasciati fare indisturbati per poi demonizzare la manifestazione nella sua interezza.

Fatto sta che a 18 20 anni invece di andare a fare shopping, preferiscono girare l’Europa in cerca di una manifestazione in cui sfogare la loro rabbia.

Da cosa deriva tutta questa organizzazione, questa acredine, questa “violenza cieca”?

C’è chi è sicuro che questo blocco nero sia composto esclusivamente da delinquenti fatti e finiti, dei cassuer professionisti.

Il fatto che i loro slogan siano simili ad altri di pacifici ma comunque sia determinati manifestanti a volte genera confusione nella vulgata che tende, spinta effettivamente da gran parte dei media, a fare di tutta l’erba un fascio, mentre invece si glissa in modo sospetto sulle motivazioni serie e circostanziate delle critiche che piovono sul modello di sviluppo ineguale che caratterizza soprattutto questi bui anni di crisi economica capitalista.

Il punto certo  di tutta questa vicenda è che è in atto una guerra latente; chi, anche a sinistra (non parlo della dirigenza Pd ma di coloro che hanno ancora dentro di sè ben chiare le ragioni del progresso) parla di numeri e di debito pubblico bevendosi la bufala del “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità” però poi si offende se gli si fa notare che di fatto fa il gioco degli speculatori e delle banche di affari, non comprende che in palio c’è molto più del “rispetto degli impegni presi”.

Expo è una oscenità per come è stata gestita, per gli pseudo valori che propone, per le tangenti che ha spartito, per le multinazionali che lo sponsorizzano che fanno tutto tranne che “nutrire il pianeta”.

A Genova nel 2001 avevamo ragione su tutto; tutto quello che dicevamo si è avverato ma per anni si è parlato solo delle violenze del blocco nero e fortunatamente anche della barbarie della cieca repressione da macelleria messicana.

Ieri a Milano è successo qualcosa di simile ma le violenze cieche dei vari blocchi neri non oscureranno le ragioni di chi, come sempre sta dalla parte dei popoli e del loro affrancamento dal giogo del capitale selvaggio.

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