La destra non si ar..Rovelli

 

 

Il discorso di Carlo Rovelli durante il “concertone” del Primo Maggio fatto di fronte a tantissimi giovani e anche in diretta TV è un fatto molto positivo perché esprime prima di tutto una posizione netta e contraria a questa guerra folle e dice anche delle cose che non sono molto mainstream nei media italiani (e non solo) che però sono in sintonia con molti di noi.
Non si può ricercare la pace armando uno dei due contendenti.
Chiunque la pensi diversamente da assurde posizioni belliciste e finto pacifiste, dal Papa fino a qualche pensatore e politologo, viene subito tacciato di essere una persona filo-russa, ma questo non corrisponde in verità.
Rovelli ha toccato anche altri importanti temi: ha criticato l’attuale Ministro della Difesa Crosetto (qualcuno dice senza contraddittorio) per i suoi interessi passati(?) nell’industria bellica. Se è vero che è giusto criticare le posizioni di Rovelli da altri punti di vista è anche vero che Rovelli stesso può esprimere le proprie posizioni in un qualsiasi evento pubblico perché la democrazia è fatto di questo: opinioni contrastanti che devono essere visibili sui media per cercare di dare una informazione completa. Quale occasione migliore di un concerto così importante come quello del Primo Maggio per raccogliere tanti giovani e tante idealità?
Carlo Rovelli con grande passione parla non solo della guerra ma anche sugli armamenti (c’è stata la risposta dell’associazione di categoria). Da sempre i pacifisti chiedono la riconversione e non la chiusura di queste industrie in produzioni che siano votate alle costruzione e non alla distruzione.
Utopico? Per cambiare il mondo si deve cominciare da qualche parte.
Una parte importante del discorso del fisico veronese parla di ambiente.
Come diceva Chico Mendes “l’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio” e questo corrisponde a pura verità perché se pensiamo che semplicemente togliendo i combustibili fossili o altri piccoli obiettivi da raggiunger qui al 2050 si possa risolvere la situazione ambientale questa si che è utopia.
La situazione è seriamente compromessa e quindi il cambiamento deve essere radicale e rapido e deve riguardare non solo la mentalità dei cittadini ma soprattutto il paradigma economico neoliberista che deve essere scardinato affinché vi sia una società più giusta e ambientalmente sostenibile.
Qualcuno afferma che con i soldi del canone Rai non si dovrebbero sentire sermoni senza contraddittorio. Quando storici come Orsini vengono presi di mira senza pietà questo non vale?
Una società veramente pluralista deve far sentire tutte le voci anche quelle che magari sono scomode e magari più vicine al sentore della gente.

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